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  1. “Clima costruttivo” ai colloqui Iran-Usa sul nucleare a Roma. Il mediatore: “Ora l’improbabile è possibile”

    Sat, 19 Apr 2025 17:44:15 -0000

    Si sono svolti “in un clima costruttivo” i colloqui tra Iran e Usa sul nucleare ospitati a Roma. Nella cornice dell’ambasciata dell’Oman, che ha il ruolo di mediatore tra le due parti, Steve Witkoff, l’inviato degli Stati Uniti in Medio Oriente e il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, sono tornati a confrontarsi dopo il […]

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    <p>Si sono svolti &#8220;in un <strong>clima costruttivo</strong>&#8221; i <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/04/19/colloqui-roma-nucleare-iran-usa-news-diretta-live-oggi/7958861/">colloqui tra <strong>Iran</strong> e <strong>Usa</strong> sul <strong>nucleare</strong> ospitati a Roma.</a> Nella cornice dell’ambasciata dell’Oman, che ha il ruolo di mediatore tra le due parti,<strong> Steve Witkoff</strong>, l’inviato degli Stati Uniti in Medio Oriente e il ministro degli Esteri iraniano <strong>Abbas Araghchi</strong>, sono tornati a confrontarsi dopo il primo round tenutosi il 12 aprile a Muscat. E proprio la capitale del sultanato ospiterà il prossimo appuntamento negoziale di sabato prossimo, 26 aprile.</p> <p>&#8220;I colloqui si sono svolti in un clima costruttivo e posso dire che stanno andando avanti&#8221;, ha detto Araghchi alla tv di Stato. &#8220;Spero che dopo i colloqui tecnici saremo in una posizione migliore&#8221;, ha aggiunto, sottolineando che &#8220;questa volta siamo riusciti a raggiungere una migliore comprensione di una serie di principi e obiettivi&#8221;. Teheran &#8220;proseguirà con serietà il percorso dei colloqui&#8221; per vedere revocate le <strong>sanzioni</strong> economiche contro il Paese, rimarca il portavoce del ministero degli Esteri <strong>Esmail Baghaei.</strong> &#8220;Abbiamo chiaramente affermato di essere aperti alla <strong>cooperazione</strong> per dissipare ogni dubbio sulla <strong>natura pacifica</strong> del programma nucleare iraniano. Tuttavia, crediamo anche che le sanzioni illegali imposte all’Iran debbano essere revocate in modo affidabile, con garanzie per la loro concreta attuazione&#8221;.</p> <p>Il ministero degli Esteri dell’Oman <strong>Badr Albusaidi</strong> ha riferito della volontà delle parti di continuare i colloqui per cercare un accordo che garantisca che l’Iran sia &#8220;completamente libero da armi nucleari e sanzioni e mantenga la sua capacità di sviluppare energia nucleare in modo pacifico&#8221;. Poi ha ringraziato in un post su X l’omologo iraniano e l’inviato speciale americano scrivendo che i colloqui &#8220;stanno prendendo slancio&#8221; e ora &#8220;anche l’improbabile è possibile&#8221;.</p> <p>In mattinata Araghchi, prima dei colloqui con Witkoff, ha incontrato il ministro degli Esteri <strong>Antonio Tajani.</strong> &#8220;Roma diventa capitale di pace e dialogo&#8221;, scrive il titolare della Farnesina aggiungendo di avere &#8220;incoraggiato&#8221; il suo omologo &#8220;a proseguire nel cammino del negoziato contro l’arma nucleare. L’auspicio del governo italiano è che tutti insieme si possa arrivare ad una soluzione positiva per il Medio Oriente&#8221;. Araghchi dal canto suo ha ringraziato Tajani &#8220;per le disposizioni pianificate, in coordinamento con l’Oman, per tenere il secondo round di colloqui a Roma&#8221;.</p> <p>Intanto il ministro di <strong>Israele</strong> per gli Affari strategici, Ron Dermer, si trova oggi nella capitale ed è stato visto nello stesso hotel in cui alloggia Witkoff. Non è chiaro se sia stato coinvolto nei colloqui sull&#8217;Iran né se sia previsto un incontro tra i due. I colloqui tra Washington e Teheran si sono tenuti in un momento storico, dati i decenni di inimicizia tra i due Paesi dalla Rivoluzione islamica del <strong>1979</strong> e dalla<strong> crisi degli ostaggi</strong> dell’ambasciata statunitense. Nel 2018 Trump, durante il suo primo mandato, si è ritirato unilateralmente dall’accordo nucleare iraniano &#8211; firmato tra Iran, i cinque membri permanenti del <strong>Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite</strong> (Cina, Francia, Russia, Regno Unito, Stati Uniti) più la Germania e l’Unione europea nel 2015 sotto l’amministrazione Obama &#8211; con l’obiettivo di limitare drasticamente l’arricchimento dell’uranio da parte di Teheran in cambio della revoca delle sanzioni economiche &#8211; innescando una spirale di attacchi e negoziati che non sono riusciti a ripristinare l’accordo.</p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/19/clima-costruttivo-ai-colloqui-iran-usa-sul-nucleare-a-roma-il-mediatore-ora-limprobabile-e-possibile/7959177/">&#8220;Clima costruttivo&#8221; ai colloqui Iran-Usa sul nucleare a Roma. Il mediatore: &#8220;Ora l&#8217;improbabile è possibile&#8221;</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>
  2. Esselunga: “Cig per 750 lavoratori se non cessano gli scioperi contro le aziende delle consegne”. Filt Cgil: “Falsità sulle proteste”

    Sat, 19 Apr 2025 16:55:48 -0000

    Botta e risposta tra Esselunga e la Filt Cgil. Al centro del contendere la protesta indetta dal sindacato nei confronti delle aziende fornitrici dei servizi di consegna delle spese online Brivio e Viganò, Deliverit e Cap Delivery. Secondo l’azienda i blocchi in corso ai cancelli dei centri distributivi e-commerce nell’area di Milano stanno causando “gravi […]

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    <p>Botta e risposta tra <strong>Esselunga</strong> e la <strong>Filt Cgil</strong>. Al centro del contendere la protesta indetta dal sindacato nei confronti delle aziende fornitrici dei servizi di consegna delle spese online Brivio e Viganò, Deliverit e Cap Delivery. Secondo l&#8217;azienda i blocchi in corso ai cancelli dei <strong>centri distributivi</strong> e-commerce nell’area di Milano stanno causando &#8220;gravi <strong>disservizi</strong> ai clienti&#8221; a partire da &#8220;persone come anziani e in stato di fragilità che non possono recarsi autonomamente a fare la spesa&#8221; e comportano &#8220;significativi <strong>sprechi</strong> di prodotti freschi &#8211; come pane, carne, pesce, frutta e verdura &#8211; rimasti <strong>bloccati</strong> nei magazzini&#8221;. La Filt si dice stupita, parla di &#8220;<strong>falsità</strong>&#8221; e accusa il gruppo, committente del servizio, di essere &#8220;consapevole delle condizioni di chi svolge le consegne&#8221; ma di essersi &#8220;sempre voltata dall’altra parte&#8221;.</p> <p>Lo sciopero è stato dichiarato dalla sigla sindacale fino alle 2 di domani per &#8220;<strong>comportamenti aziendali discriminatori</strong> e pratiche gestionali arbitrarie&#8221;. Presidi sono in corso nei siti di Settimo milanese (Milano), Dione Cassio (Milano), Varedo (Monza e Brinza), Lallio (Bergamo). &#8220;L&#8217;agitazione &#8211; si legge in un comunicato di Esselunga &#8211; è stata attuata nonostante la <strong>Prefettura</strong> di Milano abbia già convocato un<strong> tavolo di confronto</strong> previsto per il prossimo 23 aprile&#8221;. E ostacola &#8220;il regolare svolgimento delle attività lavorative dei dipendenti di Esselunga all’interno dei centri di distribuzione&#8221;, per cui &#8220;qualora le agitazioni non cessassero immediatamente e non riprendesse il <strong>dialogo</strong> tra le organizzazioni sindacali e le aziende trasportatrici, Esselunga si troverà costretta a valutare il <strong>ricorso alla cassa integrazione per circa 750 persone</strong> operanti nei centri coinvolti&#8221;.</p> <p>&#8220;Apprendiamo con stupore le dichiarazioni a mezzo stampa di Esselunga&#8221;, replica la Filt Cgil, che riferisce di aver fin dal primo giorno di sciopero chiesto un tavolo di confronto con le società in appalto e il committente Esselunga &#8220;fornendo concrete <strong>soluzioni</strong> per risolvere la vertenza&#8221; ma senza riscontri. Inoltre, dichiara <strong>Emanuele Barosselli</strong>, segretario generale Filt Cgil Milano, &#8220;quando ci è stato chiesto di agevolare l’uscita del pane dai magazzini lo abbiamo fatto senza nemmeno batter ciglio&#8221;. Quindi nessun blocco di prodotti freschi di prima necessità. Per Barosselli &#8220;è <strong>disarmante</strong> sentire Esselunga minacciare la Cassa Integrazione se non cessano gli scioperi. Esselunga è Committente di questo servizio da anni e consapevole delle condizioni di chi svolge le <strong>consegne</strong>, ma si è sempre voltata dall’altra parte, non garantendo sicurezza e correttezza fino ad arrivare ora a mettere le persone le une contro le altre&#8221;. Quanto alla convocazione in Prefettura, &#8220;quando siamo stati contattati abbiamo subito aderito e nelle ore successive abbiamo temporaneamente sospeso i presidi di chi stava scioperando come segnale distensivo. Ora decideremo insieme a tutte le driver e i driver come proseguire la protesta insieme sino a quando non avranno concrete risposte&#8221;.</p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/19/esselunga-cig-per-750-lavoratori-se-non-cessano-gli-scioperi-contro-le-aziende-delle-consegne-filt-cgil-falsita-sulle-proteste/7959164/">Esselunga: &#8220;Cig per 750 lavoratori se non cessano gli scioperi contro le aziende delle consegne&#8221;. Filt Cgil: &#8220;Falsità sulle proteste&#8221;</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>
  3. Laurea falsa per diventare dirigente di Aeroporti di Puglia: la moglie del dem Caracciolo ammette. “Accecata dall’ambizione”

    Sat, 19 Apr 2025 16:37:21 -0000

    Alla fine Carmen Fiorella ha confessato di essere stata “accecata dall’ambizione”. La possibilità di diventare dirigente delle Risorse umane negli Aeroporti di Puglia le ha fatto dimenticare ogni remora. La donna, moglie del consigliere regionale del Pd (già capogruppo) Filippo Caracciolo, ha ammesso di non essere laureata in Economia e Management, come aveva certificato partecipando […]

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    <p>Alla fine <strong>Carmen Fiorella</strong> ha confessato di essere stata &#8220;<strong>accecata</strong> dall’ambizione&#8221;. La possibilità di diventare dirigente delle Risorse umane negli <strong>Aeroporti di Puglia</strong> le ha fatto dimenticare ogni remora. La donna, moglie del consigliere regionale del Pd (già capogruppo) <strong>Filippo Caracciolo, </strong>ha ammesso di <strong>non essere laureata in Economia e Management</strong>, come aveva certificato partecipando al concorso, ma di avere una laurea &#8220;in Scienze delle Amministrazioni all’Università degli Studi di Bari&#8221; e di aver &#8220;conseguito un master in Organizzazione del Personale all’Università Bocconi&#8221;. Confermate quindi le incongruenze di cui aveva dato conto un’inchiesta giornalistica della <em>Gazzetta del Mezzogiorno</em>. Del raggiro, dice, il marito non sapeva nulla.</p> <p>La donna ha diffuso una nota venerdì sera. &#8220;Rompo il silenzio e il riserbo che ho mantenuto dall’inizio di questa vicenda per assumermi pubblicamente tutte le responsabilità di quanto è accaduto&#8221;, ha scritto. Due settimane fa aveva assunto l&#8217;incarico da circa <strong>80mila euro l’anno.</strong> Poi la rinuncia dopo le polemiche seguite ai pezzi del quotidiano locale. Dalla Procura di Bari è giunta la conferma dell’apertura di un’indagine che dovrà verificare l&#8217;ipotesi di <strong>falso</strong> e <strong>truffa</strong>, in riferimento non solo all’autocertificazione, ma anche alla pergamena allegata, che sarebbe stata <strong>contraffatta</strong>.</p> <p>&#8220;Sono stata accecata dall’ambizione di poter ricoprire un ruolo professionale che ritenevo potesse coronare il mio percorso di studi e la mia esperienza di lavoro nel campo delle Risorse umane &#8211; ha scritto la donna in una dichiarazione -, essendo laureata in Scienze delle Amministrazioni all’Università degli Studi di Bari, avendo conseguito un master in Organizzazione del Personale all’Università Bocconi e svolgendo l’attività di consulente delle Risorse umane in un’importante azienda privata. Chiedo <strong>scusa</strong> a tutti, in primis al presidente, al Consiglio d’amministrazione, ai commissari di concorso e a tutti i dipendenti di Aeroporti di Puglia, all’Università di Bari e alla mia famiglia&#8221;.</p> <p>&#8220;Soprattutto &#8211; ha aggiunto &#8211; chiedo scusa pubblicamente, come ho subito fatto in privato, a mio marito, che era totalmente <strong>ignaro</strong> e che sta subendo ingiustamente le conseguenze delle mie azioni. Sono pronta a rispondere del mio comportamento davanti alle autorità preposte, ma è giusto che paghi chi ha sbagliato e nessun altro&#8221;.</p> <p>Dalle verifiche dell’Università di Bari era già emerso un titolo di laurea conseguito diverso da quello che la donna ha fornito in copia al momento della domanda, propedeutico alla partecipazione al bando. Circostanza che la 38enne ha ammesso. Da giorni la vicenda è al centro del dibattito politico in Puglia, per il coinvolgimento dell’esponente Dem. Critiche sono giunte dal <strong>Movimento Cinque Stelle</strong>, in particolare dal senatore e vicepresidente<strong> Mario Turco</strong> e dal coordinatore pugliese Leonardo Donno. Anche il segretario pugliese dem Domenico De Santis ha riferito che &#8220;il Partito Democratico non può tollerare nessun tipo di condotta che si discosti dal rispetto delle leggi e dell’etica&#8221;.</p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/19/laurea-falsa-per-diventare-dirigente-di-aeroporti-di-puglia-la-moglie-del-dem-caracciolo-ammette-accecata-dallambizione/7959159/">Laurea falsa per diventare dirigente di Aeroporti di Puglia: la moglie del dem Caracciolo ammette. &#8220;Accecata dall&#8217;ambizione&#8221;</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>
  4. Cgil: “Nulla di fatto sugli acconti Irpef, ennesimo annuncio di Giorgetti a vuoto. Irrisolta la beffa del taglio del cuneo”

    Sat, 19 Apr 2025 16:04:46 -0000

    Il pasticcio degli acconti Irpef calcolati con le vecchie aliquote, portato alla luce dalla Cgil a fine marzo, resta irrisolto. “L’ennesimo annuncio a vuoto: il ministro Giorgetti aveva dichiarato, nell’audizione parlamentare sul Documento di Finanza Pubblica, che il consiglio dei ministri di ieri avrebbe approvato un provvedimento risolutivo sugli acconti Irpef e sulle detrazioni, invece […]

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    <p>Il pasticcio degli<strong> acconti Irpef</strong> calcolati con le vecchie aliquote, <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/03/24/irpef-aliquote-beffa-4-miliardi-prestito/7926076/">portato alla luce dalla Cgil a fine marzo</a>, resta irrisolto. “L’ennesimo annuncio a vuoto: il ministro <strong>Giorgetti</strong> aveva dichiarato, nell’audizione parlamentare sul <strong>Documento di Finanza Pubblica</strong>, che il consiglio dei ministri di ieri avrebbe approvato un provvedimento risolutivo sugli <strong>acconti Irpef</strong> e sulle detrazioni, invece nulla&#8221;, scrivono in una nota <strong>Christian Ferrari</strong>, segretario confederale Cgil, e <strong>Monica Iviglia</strong>, presidentessa del consorzio nazionale Caaf Cgil. &#8220;A campagna fiscale iniziata, è ancora in vigore la norma che applica le quattro aliquote precedenti, meno favorevoli, anziché le tre attuali”.</p> <p>“I nostri Caaf &#8211; sottolineano i due dirigenti sindacali &#8211; hanno predisposto tutte le misure organizzative per non <strong>penalizzare</strong> i contribuenti, evitando che paghino cifre non dovute, ma ciò non toglie la <strong>confusione</strong> che regna sul tema e che potrebbe avere conseguenze su persone che pagano fino all’ultimo euro di tasse e che rischiano di non vedere tutelato il diritto a non essere vessati”. Ferrari e Iviglia ricordano poi che “c’è un altro impegno disatteso dal Governo: rimediare alla <strong>clamorosa ingiustizia</strong> che stanno subendo i redditi tra 8.500 e 9.000 euro annui i quali &#8211; a causa del meccanismo scelto per fiscalizzare il cuneo contributivo &#8211; stanno perdendo, a partire da gennaio, circa <strong>100 euro al mese</strong>. Si tratta di lavoratrici e lavoratori che faticano, a dir poco, a far quadrare i <strong>bilanci</strong> familiari e che non possono essere penalizzati così pesantemente”. Il problema <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/01/25/beffa-taglio-cuneo-era-nota-a-meloni-dal-6-novembre/7850725/">è noto dalla fine del 2024 </a>ma il governo <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/01/29/il-governo-valuta-rimedi-per-compensare-i-lavoratori-poveri-che-con-il-nuovo-taglio-del-cuneo-perdono-100-euro-al-mese/7856765/">non è intervenuto come pure aveva promesso</a>.</p> <p>“Chi vive di reddito fisso, evidentemente, non è una priorità del governo, interessato a garantire tutti gli altri con<strong> flat tax,</strong> <strong>condoni</strong> e concordati preventivi. Per quanto ci riguarda &#8211; concludono Ferrari e Iviglia &#8211; continueremo a tutelare le persone che rappresentiamo con ogni strumento a nostra disposizione”</p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/19/cgil-nulla-di-fatto-sugli-acconti-irpef-ennesimo-annuncio-di-giorgetti-a-vuoto-irrisolta-la-beffa-del-taglio-del-cuneo/7959114/">Cgil: &#8220;Nulla di fatto sugli acconti Irpef, ennesimo annuncio di Giorgetti a vuoto. Irrisolta la beffa del taglio del cuneo&#8221;</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>
  5. “Vediamo quanto Kiev vuole la pace”: Putin annuncia così la tregua pasquale in Ucraina – Video

    Sat, 19 Apr 2025 15:30:23 -0000

    “La nostra decisione sulla tregua pasquale dimostrerà quanto sia sincera la disponibilità del regime di Kiev, il suo desiderio e la sua capacità di rispettare gli accordi, di partecipare al processo di negoziati di pace volto ad eliminare le cause profonde della crisi ucraina”. È quanto ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, durante l’incontro […]

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    <p>&#8220;La nostra decisione sulla <strong>tregua pasquale</strong> dimostrerà quanto sia sincera la disponibilità del regime di <strong>Kiev</strong>, il suo desiderio e la sua capacità di rispettare gli accordi, di partecipare al processo di negoziati di pace volto ad eliminare le cause profonde della crisi ucraina&#8221;. È quanto ha detto il presidente russo, <strong>Vladimir Putin</strong>, durante l’incontro con il capo di Stato maggiore delle forze armate russe Valery Gerasimov <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/19/ucraina-ok-piano-pace-trump/7958916/" target="_blank" rel="noopener">in cui ha annunciato una tregua di Pasqua in Ucraina</a>.</p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/19/kiev-pace-putin-tregua-pasquale-annuncio-video/7959132/">&#8220;Vediamo quanto Kiev vuole la pace&#8221;: Putin annuncia così la tregua pasquale in Ucraina &#8211; Video</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>
  6. Esce in libreria “Sospese: femminicidi irrisolti”: dal caso Montesi al delitto di via Poma, tutti i grandi cold case al femminile – L’ESTRATTO IN ESCLUSIVA

    Sat, 19 Apr 2025 14:53:23 -0000

    Elvira Orlandini, Wilma Montesi, Simonetta Ferrero: alcuni di questi nomi sono scolpiti nell’immaginario collettivo mentre altri non ricorderanno molto ma sono tutti nomi di donne legate dallo stresso tragico destino. “Sospese: femminicidi irrisolti, dal caso Montesi al delitto di via Poma” è l’ultimo libro – pubblicato in questi giorni da Mursia – di Alessandra De […]

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    <p><strong>Elvira Orlandini, Wilma Montesi, Simonetta Ferrero</strong>: alcuni di questi nomi sono scolpiti nell’immaginario collettivo mentre altri non ricorderanno molto ma sono tutti nomi di donne legate dallo stresso tragico destino. <em><strong>“Sospese: femminicidi irrisolti, dal caso Montesi al delitto di via Poma</strong></em>” è l’ultimo libro – pubblicato in questi giorni da <strong>Mursia</strong> – di <strong>Alessandra De Vita</strong> che ci ricorda che tante, troppe donne sono state trucemente ammazzate nei decenni scorsi da assassini senza volto, ancora ignoti.</p> <p><img fetchpriority="high" decoding="async" class="size-full wp-image-7959109 alignleft" src="https://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2025/04/19/IMG_4454.jpeg" alt="" width="495" height="801" />In tempi recenti, il vocabolario italiano ha un nuovo termine alla voce <strong>“omicidio di genere”</strong>: femminicidio. Una parola nuova che indica qualcosa che succede da sempre: l’uccisione per mano di un uomo di una donna che non si è riusciti a dominare, possedere, piegare al proprio volere. Difficilmente oggi, con le <strong>nuove tecniche investigative</strong> e grazie al supporto dei dispositivi digitali da cui non riusciamo a separarci, un omicidio resta impunito a lungo. E se la mattanza della violenza di genere è ancora sovrapponibile a quella di ieri, la differenza rispetto ad allora è che in molte tra le vittime di un passato neanche lontano, non hanno avuto giustizia.</p> <p>Nove le storie di donne protagoniste del libro che parte dal delitto del Corpus Domini e si chiude con il giallo dell’estate di Italia ’90, quello di <strong>via Poma.</strong> Tutti hanno bene impresso nella mente il volto di <strong>Simonetta Cesaroni</strong>, la ragazza di Cinecittà assassinata nel 1990 che chiude anche il libro, ma in pochi ricorderanno il nome di <strong>Roberta Lanzino</strong>, il cui omicidio ci porta alle terre arse e isolate della Calabria degli anni ottanta in cui la <strong>‘Ndrangheta</strong> ha seminato il terrore. Oltre a ricostruire le vicende giudiziarie attraverso fatti, sentenze e testimonianze, l’autrice ripercorre le<strong> vite spezzate</strong> di queste ragazze che vivono ancora intrappolate in un vuoto di giustizia in cui sembrano destinate a restare sospese, come spettri nel limbo.</p> <p><strong><em>Pubblichiamo, su concessione dell’editore, un estratto del libro:</em></strong><br /> <em>È il 9 aprile 1953. Il musicista Piero Piccioni percorre in auto la tratta Amalfi-Roma. Al suo fianco c’è l’attrice istriana Alida Valli. Lui è un jazzista, ha iniziato scrivendo musiche per l’Eiar. È pianista e compositore. Lei è nata a Pola, con il suo algido sguardo di ghiaccio ha conquistato Hollywood. Ha lavorato per Alfred Hitchcock, al fianco di Gregory Peck e poi ancora in coppia con Frank Sinatra ma ha già abdicato alle mille luci di Los Angeles per quelle più tenui di Cinecittà. A breve, Luchino Visconti la sceglierà come protagonista per una delle sue pellicole più controverse, Senso. La Valli e Piccioni hanno trascorso insieme qualche giorno nella villa del produttore Carlo Ponti, in costiera amalfitana, ma lui ha un forte attacco di febbre e si decide di rientrare a Roma. Più che un weekend di coppia è stata una fuga tra amanti, i due si vedono di nascosto. Piero non vuole che suo padre, vicepresidente del Consiglio dell’ottavo 29 governo targato Democrazia Cristiana, venga a sapere di questa sua frequentazione. È l’Italia bacchettona degli anni Cinquanta: esiste ancora il delitto d’onore, l’adulterio femminile (ma non quello maschile) è punito col carcere, le donne possono sì votare ma non entrare in magistratura. Un’attrice, per quanto brava e di successo, non è proprio benvista o comunque è inadatta ad affiancare il figlio di un pezzo grosso dello scudo crociato. Piccioni va dal benzinaio e alle nove i due sono già in auto. Lui arriva a casa alle due e mezzo del pomeriggio dove trova le sue sorelle ancora a tavola. Rientra e subito riesce per andare al Viminale a recuperare il dottor Zingale, capo della segreteria della DC. Il segretario deve accompagnarlo da un suo collega medico, il professor Filipo che gli dà la diagnosi e la cura per il suo ascesso tonsillare.</em></p> <p><em>Al musicista non resta che tornare a casa e restarci per un po’ di giorni, in attesa che un altro medico, il dottor Bernardini, vada a fargli le iniezioni prescritte. Da lì a poche ore, un po’ più a sud, sulla spiaggia semideserta di Torvaianica le onde culleranno il corpo di una ragazza dai capelli corvini. Il suo tragico destino si incrocerà, inspiegabilmente, con quello di Piero Piccioni e Alida Valli, innescando il primo grande “scandalo” della nostra storia repubblicana: il caso Montesi che travolgerà la famiglia di uno dei padri costituenti ma farà anche tremare le vene ai polsi di principi e marchesi dell’Italia del secondo dopoguerra.</em></p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/19/esce-in-libreria-sospese-femminicidi-irrisolti-dal-caso-montesi-al-delitto-di-via-poma-tutti-i-grandi-cold-case-al-femminile-lestratto-in-esclusiva/7959024/">Esce in libreria &#8220;Sospese: femminicidi irrisolti&#8221;: dal caso Montesi al delitto di via Poma, tutti i grandi cold case al femminile &#8211; L&#8217;ESTRATTO IN ESCLUSIVA</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>
  7. Defenestrato dopo tre giorni il nuovo capo ad interim dell’Agenzia delle Entrate Usa “nominato su richiesta di Musk”

    Sat, 19 Apr 2025 14:41:34 -0000

    Non c’è pace per l’Internal revenue service, l’agenzia delle Entrate degli Usa di cui il Doge di Elon Musk vuol tagliare un quinto dei dipendenti. A tre giorni dalla nomina, il presidente Donald Trump ha sostituito il nuovo commissario ad interim Gary Shapley. Al suo posto arriva il vice segretario al Tesoro Michael Faulkender. La […]

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    <p>Non c&#8217;è pace per l’Internal revenue service, l&#8217;<strong>agenzia delle Entrate</strong> degli Usa di cui il Doge di <strong>Elon Musk</strong> vuol tagliare un quinto dei dipendenti. A tre giorni dalla nomina, il presidente <strong>Donald Trump</strong> ha sostituito il nuovo commissario ad interim <strong>Gary Shapley</strong>. Al suo posto arriva il vice segretario al Tesoro <strong>Michael Faulkender</strong>. La notizia è arrivata lo stesso giorno in cui l’agenzia, secondo il <em>New York Times</em>, ha revocato l’accesso al massimo rappresentante del <strong>Doge</strong> presso l’ente fiscale, secondo quanto riferito al <em>New York Times</em> da persone a conoscenza della situazione.</p> <p>Faulkender, professore di finanza presso l’Università del Maryland, ha lavorato al ministero del Tesoro durante il primo mandato di Trump. Shapley, dipendente dell&#8217;Irs diventato noto per aver <strong>denunciato</strong> presunte<strong> pressioni politiche</strong> per ammorbidire l&#8217;inchiesta fiscale su <strong>Hunter Biden</strong>, era stato nominato martedì nel mezzo di una girandola di promozioni e dimissioni dai vertici dell’agenzia fiscale nel giro di poche settimane. Il segretario al Tesoro <strong>Scott Bessent </strong>aveva lamentato che Shapley, che nel 2023 ha testimoniato davanti al Congress affermando che il Dipartimento di Giustizia avrebbe ostacolato l&#8217;inchiesta sul figlio dell&#8217;ex presidente, era stato nominato a sua insaputa e <strong>su richiesta di Elon Musk</strong>, secondo il <em>Times</em>. Ora arriva <span class="relative -mx-px my-[-0.2rem] rounded px-px py-[0.2rem] transition-colors duration-100 ease-in-out">la rimozione, ma Shapley continuerà a lavorare come consigliere senior al dipartimento del Tesoro contribuendo alla riforma &#8211; di fatto un depotenziamento &#8211; dell&#8217;Irs portata avanti dalla nuova amministrazione. Insieme a lui anche Joseph Ziegler, un altro informatore coinvolto nell&#8217;indagine su Biden</span> jr.​</p> <p>Trump già l&#8217;anno scorso aveva scelto come numero uno definitivo dell&#8217;agenzia l’ex deputato repubblicano e banditore d’asta <strong>Billy Long</strong>, ma la nomina deve essere ancora confermata dal Senato. La precedente leader ad interim dell’Irs, <strong>Melanie Krause,</strong> <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/09/lagenzia-delle-entrate-usa-condividera-dati-fiscali-degli-immigrati-con-lice-lascia-la-direttrice-ad-interim/7946753/">diventata a fine febbraio il terzo capo ad interim del fisco americano, </a>si è dimessa all&#8217;inizio di aprile dopo che l’amministrazione ha deciso di girare i dati dell’Irs l’<strong>Immigration and Customs Enforcement (Ice) </strong>per contribuire alla deportazione degli immigrati senza documenti.</p> <p>Intanto l&#8217;Irs è finita anche al centro dello scontro dell’amministrazione Trump con <strong>Harvard</strong>. La Casa Bianca vorrebbe la revoca delle <strong>esenzioni fiscali</strong> di cui l’ateneo americano gode, mossa che lo priverebbe di centinaia di milioni di dollari all’anno rendendo tassabili le <strong>donazioni</strong> e costringendo l&#8217;università privata a versare imposte sul reddito e sugli immobili.</p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/19/defenestrato-dopo-tre-giorni-il-nuovo-capo-ad-interim-dellagenzia-delle-entrate-usa-nominato-su-richiesta-di-musk/7959087/">Defenestrato dopo tre giorni il nuovo capo ad interim dell&#8217;Agenzia delle Entrate Usa &#8220;nominato su richiesta di Musk&#8221;</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>
  8. “Basta staccare internet sullo smartphone per 2 settimane per far ringiovanire il cervello di 10 anni”: il nuovo studio

    Sat, 19 Apr 2025 14:32:00 -0000

    La longevità del nostro cervello è strettamente associata al tempo che trascorriamo sulla Rete. Uno studio dell’Università della British Columbia (Canada) e dell’Università del Texas ha infatti scoperto che è possibile invertire l’età cerebrale di ben 10 anni semplicemente disattivando Internet sul nostro smartphone per sole due settimane. Lo studio, pubblicato sulla rivista Pnas Nexus, […]

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    <p>La <strong>longevità del nostro cervello</strong> è strettamente associata al tempo che <strong>trascorriamo sulla Rete</strong>. Uno studio dell’Università della British Columbia (Canada) e dell’Università del Texas ha infatti scoperto che è possibile<strong> invertire l’età cerebrale di ben 10 anni</strong> semplicemente<strong> disattivando Internet sul nostro smartphone</strong> per sole due settimane.</p> <p>Lo studio, pubblicato sulla rivista Pnas Nexus, è stato condotto su <strong>400 persone, studenti e adulti in età lavorativa</strong>, con un’età media di 32 anni, per il 63% donne. Ai partecipanti è stato chiesto di scaricare un’app che blocca l’accesso del proprio smartphone a Internet. Questo però non ha impedito ai partecipanti di effettuare telefonate o di inviare messaggi. All’inizio e alla fine dello studio i soggetti sono stati invitati a completare un questionario mirato a misurare la funzionalità cerebrale e il benessere mentale.</p> <p>Ebbene, lo studio ha rivelato che, grazie a questa app,<strong> si è verificata una drastica riduzione del tempo trascorso davanti allo smartphone</strong>, che è passato da una media di 314 minuti a 161 minuti al giorno. Questo allontanamento dalla Rete, secondo i risultati del lavoro, avrebbe portato dopo sole due settimana a un miglioramento della cosiddetta “attenzione sostenuta”, ovvero della capacità di concentrarsi su un argomento, aumentata a tal punto da diventare equivalente alla <strong>capacità di attenzione di una persona di 10 anni più giovane</strong>. Il 90% dei soggetti ha inoltre segnalato miglioramenti sul fronte della saluta mentale, in misura maggiore rispetto a quanto ci si aspetterebbe assumendo antidepressivi per due settimane.</p> <p>I partecipanti hanno anche affermato di aver riscontrato <strong>miglioramenti nel loro benessere personale </strong>e una maggiore soddisfazione della vita. Questi cambiamenti a livello cerebrale, secondo i ricercatori, sarebbero dovuti al modo in cui le persone hanno iniziato a trascorrere il loro tempo in assenza di Internet sullo smartphone. Senza accesso alla Rete ha significato più tempo trascorso a socializzare, a fare esercizio fisico e a stare in contatto con la natura.<br /> “Gli smartphone hanno cambiato drasticamente le nostre vite e i nostri comportamenti negli ultimi 15 anni, ma la nostra psicologia umana di base rimane la stessa”, spiegano i ricercatori. “La nostra grande domanda era: <strong>siamo adattati a gestire una connessione costante a tutto in ogni momento?</strong> I dati suggeriscono si no”, aggiungono.</p> <p>“Nonostante i numerosi vantaggi offerti da Internet mobile, ridurre la connessione costante al mondo digitale può avere grandi effetti positivi”, commentano gli studiosi. “I nostri risultati dimostrano che bloccare l’accesso a Internet mobile dagli smartphone per due settimane può produrre <strong>miglioramenti significativi per [il benessere], la salute mentale e la capacità oggettivamente misurata di mantenere l’attenzione</strong>. Anche coloro che non hanno rispettato pienamente l’intervento – continuano – hanno riscontrato miglioramenti significativi, anche se più modesti. Questi risultati suggeriscono che la connessione costante al mondo online ha un costo, poiché il funzionamento psicologico migliora quando questa connessione si riduce”.</p> <p>In futuro i ricercatori hanno affermato che vorrebbero bloccare solo applicazioni specifiche, come ad esempio i social media e che vorrebbero anche verificare se la riduzione dell’uso di altri dispositivi connessi a Internet, come computer portatili o tablet, potrebbe avere un effetto simile. <strong>Lo studio è stato finanziato dalla Silicon Valley Community Foundation</strong>, la più grande fondazione della Silicon Valley, il cui principale donatore è Facebook, di Mark Zuckerberg, che ha dato all’ente benefico 1,75 miliardi di dollari nel 2010 e altri 200 milioni di dollari nel 2018</p> <div class="inline-quote boxed"></div> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/19/due-settimane-senza-smartphone-cervello-cosa-succede/7957101/">&#8220;Basta staccare internet sullo smartphone per 2 settimane per far ringiovanire il cervello di 10 anni&#8221;: il nuovo studio</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>
  9. New York Times: “La mail con le richieste della Casa Bianca a Harvard è partita per errore”

    Sat, 19 Apr 2025 14:10:30 -0000

    La guerra senza esclusione di colpi dell’amministrazione Trump contro Harvard sarebbe scoppiata per sbaglio. Secondo il New York Times la lettera dell’11 aprile in cui venivano fatte all’ateneo richieste così estreme in materia di programmi, ammissioni e assunzioni da imporre un netto rifiuto sarebbe partita per errore. A spedire la mail è stato il consigliere […]

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    <p>La guerra senza esclusione di colpi dell’amministrazione Trump contro <strong>Harvard</strong> sarebbe scoppiata per sbaglio. Secondo il <em>New York Times</em> la lettera dell’11 aprile in cui venivano fatte all’ateneo richieste così <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/15/harvard-ecco-le-richieste-dellamministrazione-trump-per-adeguarsi-alle-politiche-federali-il-testo-integrale-con-traduzione/7953930/"><strong>estreme</strong> in materia di programmi, <strong>ammissioni</strong> e assunzioni</a> da imporre un <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/15/trump-congela-finanziamenti-harvard/7953478/">netto <strong>rifiuto</strong></a> sarebbe partita per errore. A spedire la mail è stato il consigliere giuridico del ministero della salute <strong>Sean Keveney</strong>, che fa parte della task force della Casa Bianca sull&#8217;antisemitismo. I contenuti sono autentici ma gli insider della Casa Bianca citati dal quotidiano sostengono ora che sia partita prematuramente. Altri dicono che fosse ancora solo per uso interno. Di certo la lettera è arrivata a destinazione quando i vertici di Harvard pensavano di aver aperto un dialogo con l&#8217;amministrazione che avrebbe evitato lo scontro.</p> <p>Tra le pretese della Casa Bianca contenute nella missiva c&#8217;erano la riforma o chiusura di programmi &#8220;con gravi precedenti di <strong>antisemitismo</strong>&#8220;, inclusi quelli della Facoltà di Teologia, della Scuola di Sanità Pubblica e della Scuola di perfezionamento in Educazione, l&#8217;interruzione delle politiche di assunzione e promozione che tengono conto di razza, religione, sesso o origine nazionale, la chiusura di programmi e iniziative di diversità, equità e inclusione (DEI) e addirittura una &#8220;verifica della diversità di punti di vista tra il corpo studentesco, i docenti, il personale e la leadership&#8221;. Harvard non ha avuto altra scelta che rispondere con un netto rifiuto provocando il <strong>congelamento</strong> di <strong>2,2 milioni di fondi federali</strong> da parte della Casa Bianca.</p> <p>Un’alta funzionaria ha confermato il pasticcio ma rovesciato le responsabilità su Harvard: &#8220;Hanno sbagliato i suoi <strong>avvocati</strong> a non chiamare la task force con cui parlavano da due settimane&#8221;, ha detto <strong>May Mailman</strong>, senior policy strategist della Casa Bianca, secondo cui l’ateneo si è invece &#8220;impegnato in una campagna di auto-vittimizzazione&#8221;. Accuse rispedite al mittente dall’università: &#8220;La lettera era firmata da tre alti funzionari, scritta su <strong>carta intestata</strong> e spedita da una casella di mail di un alto funzionario l’11 aprile&#8221;, si legge in un comunicato di Harvard che prosegue: &#8220;Chi riceve questo tipo di corrispondenza da parte del governo degli Stati Uniti, anche quando le richieste sono così ampie e sorprendenti per la loro ingerenza, non ne mette in dubbio <strong>l’autenticità</strong> né la serietà&#8221;.</p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/19/new-york-times-la-mail-con-le-richieste-della-casa-bianca-a-harvard-e-partita-per-errore/7959061/">New York Times: &#8220;La mail con le richieste della Casa Bianca a Harvard è partita per errore&#8221;</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>
  10. Galatina, minorenni picchiano 17enne con disabilità e postano le immagini. La madre: “Guardate il video e denunciate”

    Sat, 19 Apr 2025 14:02:58 -0000

    Lo hanno accerchiato e picchiato nella sala d’attesa della stazione ferroviaria di Galatina. Calci e pugni, tutti contro un solo ragazzo: un 17enne di origini tunisine invalido al 100%. La vittima grida e implora di fermarsi, ma il pestaggio brutale della baby gang continua, non curanti della presenza di altre persone alla stazione. Dopo quasi […]

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    <p>Lo hanno <strong>accerchiato</strong> e <strong>picchiato</strong> nella sala d&#8217;attesa della <strong>stazione ferroviaria</strong> di <strong>Galatina</strong>. Calci e pugni, tutti contro un solo ragazzo: un <strong>17enne di origini tunisine invalido al 100%</strong>. La vittima grida e implora di fermarsi, ma il <strong>pestaggio</strong> brutale della <strong>baby</strong> <strong>gang</strong> continua, non curanti della presenza di altre persone alla stazione. Dopo quasi un minuto il branco scappa via lasciando il 17enne distesso a terra. Tutta la scena &#8211; avvenuta mercoledì scorso &#8211; è da loro stessi <strong>filmata</strong> con uno smartphone. All&#8217;inizio del video si sente anche la voce di una ragazzina: &#8220;Amò, dentro ci sono le telecamere&#8221;. Ma a postare il filmato sui social sono proprio loro, quasi fosse un trofeo. Per poco, poi lo rimuovono.</p> <p>Quel video però continua a girare in rete. La vittima torna a casa ma non racconta nulla. È la <strong>madre</strong>, il giorno successivo, ad accorgersi che il figlio è <strong>ferito</strong>. Il ragazzo le parla dell&#8217;aggressione e le mostra anche il video. La madre lo porta in ospedale e poi va al <strong>commissariato</strong> a <strong>denunciare</strong> tutto alla polizia. Il ragazzo ha riportato una <strong>frattura</strong> e altre ferite, e ha avuto una <strong>prognosi di 25 giorni</strong>. Intanto le <strong>indagini</strong> sono subito partite: gli investigatori del commissariato di Galatina e della sezione di polizia giudiziaria della <strong>Procura per i minorenni di Lecce</strong> sono stati impegnati nell’ascolto di <strong>testimoni</strong>, in perquisizioni e sequestri.</p> <p>Anche grazie al video, alla fine tutti i membri della <strong>gang</strong> sono stati individuati: sarebbero <strong>nove</strong> e<strong> tutti minorenni</strong>, con età compresa <strong>tra i 15 e i 17 anni</strong>. L’ipotesi di reato è lesioni personali aggravate dalla minore età e dall’aver agito con crudeltà. Nel corso delle <strong>perquisizioni</strong> domiciliari a carico dei minori finora identificati quali presunti autori materiali del pestaggio sono state rinvenute <strong>due pistole giocattolo</strong> prive del tappo rosso. Le indagini stanno cercando anche di far luce sull&#8217;eventuale <strong>movente</strong> dell’aggressione, anche attraverso l’analisi del telefono della vittima.</p> <p>La diffusione delle immagini ha suscitato indignazione e ha sollevato il problema dell’esistenza di una o più baby gang che hanno iniziato ad agire con atti di bullismo sino ad arrivare a vere e proprie aggressioni. “Loro <strong>lo hanno cancellato</strong>, ma io voglio che sia <strong>pubblico</strong>. Voglio <strong>sensibilizzare</strong> gli altri su quello che è successo, perché non accada più e perché siano identificati gli autori di questo attacco vile e brutale”, ha dichiarato la mamma della vittima secondo quanto riporta <em>Repubblica</em>. Il sindaco <strong>Fabio</strong> <strong>Vergine</strong> ha parlato di “a<strong>zione criminale e odiosa</strong>” e ha comunicato che chiederà “un <strong>tavolo di lavoro</strong> con Prefettura, scuola, associazionismo, volontariato, servizi sociali, Tribunale dei minori e non solo”.</p> <p>A quanto si apprende al gruppo sarebbe attribuita anche <strong>un’altra aggressione</strong> avvenuta sabato scorso ai danni di un altro minorenne che sarebbe stato <strong>picchiato</strong> e <strong>denudato</strong>. E non sarebbe neppure la prima volta che il gruppo posta video sui social: i vari componenti si sarebbero anche fatti ritrarre in pose aggressive, <strong>incappucciati</strong> e armati con <strong>coltelli</strong> e <strong>spranghe</strong>.</p> <p><em>Video: welcometofavelas</em></p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/19/galatina-picchiano-17enne-disabilita-filmano-aggressione-identificati-minorenni/7959039/">Galatina, minorenni picchiano 17enne con disabilità e postano le immagini. La madre: &#8220;Guardate il video e denunciate&#8221;</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>
  11. “Stop alla barbarie degli animali nei circhi, il governo firmi i decreti”: l’appello di Evi (Pd) in Aula

    Sat, 19 Apr 2025 13:58:24 -0000

    “Ho preso la parola perché la presidenza della Camera intervenga col governo e col ministro Giuli, affinché vengano adottati quanto prima i decreti attuativi per superare l’uso degli animali nei circhi“. Eleonora Evi, deputata del Pd, ha rivolto un appello alla maggioranza di centrodestra – e in particolar modo al ministro della Cultura – perché, […]

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    <p>&#8220;Ho preso la parola perché la presidenza della Camera intervenga col governo e col ministro Giuli, affinché vengano adottati quanto prima i decreti attuativi per <strong>superare l&#8217;uso degli animali nei circhi</strong>&#8220;. <strong>Eleonora Evi</strong>, deputata del Pd, ha rivolto un appello alla maggioranza di centrodestra &#8211; e in particolar modo al ministro della Cultura &#8211; perché, entro la scadenza fissata ad agosto dalla legge delega,<strong> il governo firmi i decreti attuativi</strong> per fermare l&#8217;utilizzo degli animali nei circhi (circa 2mila ancora oggi). Anche la Lav ha lanciato il medesimo appello, producendo allo stesso tempo il documentario <em>L&#8217;ultimo spettacolo. Storia di una liberazione</em>.</p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/19/stop-animali-circhi-governo-decreti-appello-evi-pd-video/7959059/">&#8220;Stop alla barbarie degli animali nei circhi, il governo firmi i decreti&#8221;: l&#8217;appello di Evi (Pd) in Aula</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>
  12. “Cani, gatti, e persino una gallina: in quella casa c’erano 80 animali che vivevano tra feci e sporcizia”: l’orrore raccontato dalla polizia

    Sat, 19 Apr 2025 13:55:15 -0000

    Gli agenti della polizia del South Yorkshire e i volontari della RSPCA sono entrati in una casa di Doncaster, nel Regno Unito, su mandato urgente del tribunale. Dentro hanno trovato una scena difficile da dimenticare: oltre 80 animali, tra cui 78 Springer Spaniel, due gatti e persino una gallina, vivevano in condizioni horror. “Mentre si […]

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    <p>Gli agenti della polizia del South Yorkshire e i volontari della RSPCA sono entrati in una casa di Doncaster, nel <strong>Regno Unito</strong>, su mandato urgente del tribunale. Dentro hanno trovato una scena difficile da dimenticare: oltre <strong>80 animali</strong>, tra cui 78 Springer Spaniel, due gatti e persino una gallina, vivevano in condizioni horror. &#8220;Mentre si aggiravano nella proprietà, la squadra <strong>si è imbattuta in feci</strong>, sporcizia e, dietro ogni angolo e ogni stanza, altri cani&#8221;, si legge nel comunicato ufficiale diffuso dalla polizia.</p> <p>L’intervento, avvenuto giovedì 17 aprile, ha richiesto diverse ore. Uno a uno, gli agenti hanno estratto i cani dalla casa, fino a raggiungere il totale di<strong> 82 animali</strong>. Le immagini non sono state diffuse, ma il quadro raccontato dagli operatori non lascia spazio a dubbi sulla gravità della situazione. “Questa non è una proprietà responsabile di un cane; <strong>è crudeltà</strong> e sono lieto che siamo stati in grado di intervenire e garantire che questi cani ricevano le cure che meritano e, si spera, abbiano un futuro luminoso davanti a loro”, ha dichiarato l’ispettore capo Emma Cheney.</p> <p>Le autorità, con il supporto della RSPCA, hanno messo in salvo tutti gli animali, che al momento si trovano in <strong>strutture protette e sono sotto osservazione veterinaria</strong>. &#8220;La crudeltà sugli animali non sarà tollerata in tutto il South Yorkshire e collaboreremo con i nostri partner per garantire che i responsabili vengano ritenuti responsabili&#8221;, ha fatto sapere la polizia. Le indagini sono in corso per risalire a chi ha lasciato gli animali in quelle condizioni.</p> <blockquote id="ig-tp-DIlVA8kuQHV" class="text-post-media" style="background: #FFF; border-radius: 16px; max-width: 540px; margin: 1px; min-width: 270px; padding: 0; width: calc(100% - 2px); border: 1px solid #00000026;" data-text-post-permalink="https://www.threads.net/@people/post/DIlVA8kuQHV" data-text-post-version="0"> <div style="padding: 40px; display: flex; flex-direction: column; align-items: center;"> <div style="display: block; height: 32px; width: 32px; padding-bottom: 20px;"></div> <div style="font-size: 15px; line-height: 21px; color: #000000; font-weight: 600;">Visualizza su Threads</div> </div> </blockquote> <p><script async src="https://www.threads.net/embed.js"></script></p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/19/cani-gatti-e-persino-una-gallina-in-quella-casa-cerano-80-animali-che-vivevano-tra-feci-e-sporcizia-lorrore-raccontato-dalla-polizia/7959031/">&#8220;Cani, gatti, e persino una gallina: in quella casa c&#8217;erano 80 animali che vivevano tra feci e sporcizia&#8221;: l&#8217;orrore raccontato dalla polizia</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>
  13. Meloni voleva colpire “i giganti del web”, ora si impegna a non colpire Big tech. Che fine farà la digital tax italiana?

    Sat, 19 Apr 2025 13:24:51 -0000

    Giorgia Meloni uscirà pure rafforzata sul piano interno dalla visita alla Casa Bianca, ma è tornata a Roma con una grana in più nel rapporto con gli alleati. Perché nella dichiarazione congiunta diffusa dalla Casa Bianca dopo l’incontro con Donald Trump compare una frase che prelude all’eliminazione, o almeno a sostanziali modifiche, alla web tax […]

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    <p><strong>Giorgia Meloni</strong> uscirà pure <strong>rafforzata</strong> sul piano interno dalla visita alla Casa Bianca, ma è tornata a Roma con una grana in più nel rapporto con gli alleati. Perché nella dichiarazione congiunta diffusa dalla Casa Bianca dopo l&#8217;incontro con <strong>Donald Trump</strong> compare una frase che prelude all&#8217;eliminazione, o almeno a sostanziali modifiche, alla<strong> web tax italiana. </strong>Che colpisce con un’aliquota del <strong>3%</strong> i <strong>ricavi</strong> – non gli utili – realizzati in Italia attraverso <strong>pubblicità digitale</strong>, accesso alle <strong>piattaforme web</strong> e trasmissione di <strong>dati raccolti dagli utenti</strong> da aziende con <strong>ricavi globali sopra i 750 milioni</strong>. Già lo scorso autunno, in fase di <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/10/28/manovra-critiche-maggioranza-lega-forza-italia-vogliono-modifiche-bitcoin-web-tax/7745939/">preparazione della legge di Bilancio per il 2025</a>, il<strong> ministero dell&#8217;Economia</strong> ha tentato di <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/10/22/nuova-tassa-piccole-imprese-governo-meloni-colpisce-digitale/7737886/">modificare quella norma che al momento frutta circa 400 milioni di gettito annuo </a>proprio per rispondere alle contestazioni di Washington, ma la maggioranza si è divisa e non se è fatto nulla. Ma ora il dossier torna in cima alle priorità.</p> <p>Nel comunicato, i due leader scrivono infatti di aver &#8220;convenuto che un <strong>ambiente non discriminatorio </strong>in termini di<strong> tassazione</strong> <strong>dei servizi digitali</strong> è necessario per consentire gli <strong>investimenti</strong> delle <strong>aziende tecnologiche all’avanguardia</strong>&#8220;. Sembra quindi di capire, innanzitutto, che i piani di <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2024/10/03/microsoft-43-mld-investiti-in-italia-smith-da-meloni/7716215/"><strong>Microsoft</strong> </a>e di<strong> Amazon Web Services</strong> per ampliare la propria presenza in Italia siano appesi alla disponibilità di Roma a fare marcia indietro sulla sua imposta sulle transazioni digitali <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/10/11/web-tax-dal-2020-al-via-in-italia-la-tassa-del-3-sui-ricavi-dei-grandi-gruppi-del-web-e-locse-rilancia-una-proposta-comune/5509839/">nata con l’intento di colpire i &#8220;<strong>giganti del web</strong>&#8220;</a>. Il resto è sottinteso, ma solo perché il presidente Usa l&#8217;ha già chiarito in uno dei primi memorandum firmati dopo l&#8217;insediamento, quello con cui ha sancito la “<strong>nullità</strong>” negli Stati Uniti dell<strong>’intesa sulla tassazione delle multinazionali</strong> firmata nel 2021 in sede Ocse: i Paesi che adottano &#8220;<strong>misure fiscali discriminatorie</strong>&#8221; nei confronti dei gruppi statunitensi saranno soggetti a <strong>ritorsioni</strong> che vanno ben oltre i dazi. L&#8217;amministrazione Trump <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/01/22/tasse-raddoppiate-cittadini-imprese-rischi-italia-dopo-memorandum-trump-ocse-difesa-multinazionali/7846925/">potrebbe addirittura decidere di <strong>raddoppiare le aliquote fiscali</strong></a> applicate a cittadini e aziende italiani.</p> <p>La premier si è dunque <strong>impegnata</strong> perlomeno a rivedere l&#8217;imposta che nel 2018, quando il governo Conte 1 l&#8217;ha varata, criticava solo perché troppo blanda, chiedendo che fosse rafforzata per colpire seriamente i &#8220;<strong>colossi del web</strong>&#8221; e &#8220;ristabilire <strong>l&#8217;equità fiscale tra pmi e multinazionali</strong>&#8220;. Suggestione che da allora ha ribadito più volte (<em>vedi tweet sotto)</em>. La web tax è stata poi effettivamente applicata a partite dal 2021: doveva essere misura <strong>transitoria</strong> in attesa dell&#8217;entrata in vigore del &#8220;primo pilastro&#8221; dell&#8217;accordo Ocse sulla tassazione delle multinazionali, che consentirebbe a tutti i Paesi in cui i grandi gruppi realizzano le loro vendite di tassarli direttamente. A fine 2021 <span lang="it-IT"><strong>Austria</strong>, <strong>Francia</strong>, <strong>Italia</strong>, <strong>Spagna</strong> e <strong>Regno Unito</strong> avevano firmato con Washington </span><span lang="it-IT">un <strong>compromesso</strong>: avrebbero mantenuto le loro web tax senza rischiare <strong>contromisure punitive</strong> e in cambio </span>una parte del dovuto sarebbe stata riconosciuta come deducibile dalle imposte calcolate in base al primo pilastro, una volta recepito. Il che però non è mai successo <span lang="it-IT">perché al <strong>Senato</strong> Usa non c’è &#8211; come non c&#8217;era nemmeno sotto la presidenza Biden &#8211; la maggioranza necessaria per far passare il</span><span lang="it-IT"><strong> trattato fiscale internazionale </strong></span>necessario. Nel frattempo a fine giugno 2024, come ricorda lo <strong>US Trade Representative</strong> nel rapporto sulle barriere commerciali che danneggiano le imprese Usa, l&#8217;accordo che escludeva <strong>ritorsioni</strong> è scaduto. E il Rappresentante per il Commercio è stato incaricato di riaprire le indagini sulle Digital service tax.</p> <div class="lazy-twitter" data-script="https://platform.twitter.com/widgets.js"> <blockquote class="twitter-tweet"> <p dir="ltr" lang="it">I &#8220;super ricchi&#8221; da tassare sono i giganti del web, le banche e le multinazionali che eludono le tasse che dovrebbero pagare all&#8217;Italia. Grillo e Di Maio facciano qualcosa per far versare le giuste imposte a chi non lo fa, invece di fare gli utili idioti della sinistra. (1/2) <a href="https://t.co/mhALUphpjd">pic.twitter.com/mhALUphpjd</a></p> <p>— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) <a href="https://twitter.com/GiorgiaMeloni/status/1334936270041182215?ref_src=twsrc%5Etfw">December 4, 2020</a></p></blockquote> </div> <p>In questo quadro lo scorso anno via XX Settembre, nel ddl di Bilancio, aveva proposto di <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/10/22/nuova-tassa-piccole-imprese-governo-meloni-colpisce-digitale/7737886/">estendere la web tax anche alle piccole imprese </a>proprio per evitare l&#8217;accusa di &#8220;discriminazione&#8221; a danno delle multinazionali statunitensi. <strong>Forza Italia</strong> si è opposta &#8211; il capogruppo azzurro al Senato <strong>Maurizio Gasparri</strong> va ripetendo da anni che bisogna &#8220;tassare di più big tech&#8221; &#8211; e il blitz è sfumato. Il ministro dell&#8217;Economia <strong>Giancarlo Giorgetti</strong> ha più volte auspicato che il tema della <strong>tassazione dell&#8217;economia digitale</strong> non sia affrontato unilateralmente ma a livello europeo: del resto la Commissione già nel 2020 aveva ipotizzato <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/07/21/recovery-fund-tassa-sulla-plastica-e-riforma-dei-diritti-di-emissioni-nocive-per-aumentare-i-fondi-della-commissione/5875217/">l&#8217;istituzione di una digital tax con cui raccogliere risorse per ripagare i prestiti e pagare gli interessi</a> sulle emissioni di debito comune con cui è stato finanziato il <strong>Next Generation Eu</strong>. Poi non se n&#8217;è fatto nulla. Il tema è tornato alla ribalta dopo l&#8217;annuncio di Trump sui dazi reciproci, con la <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/08/dazi-con-trump-lue-usi-bastone-e-carota-ecco-cosa-puo-offrire-e-come-metterlo-alle-strette-con-big-tech/7943410/">web tax europea come &#8220;pistola sul tavolo&#8221; nelle trattative con la Casa Bianca.</a> Ma ora la palla è nel campo dell&#8217;Italia, visto che Roma ha messo nero su bianco di voler levare di mezzo ogni misura che il tycoon ritenga nociva per Google, Facebook, Apple e Amazon. Spetterà a Giorgetti, che la settimana prossima incontrerà il segretario al Tesoro <strong>Scott Bessent</strong> durante le riunioni di primavera del <strong>G20</strong> a Washington, capire come uscirne.</p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/19/meloni-giganti-web-impegno-non-colpire-big-tech-salta-digital-tax/7958893/">Meloni voleva colpire &#8220;i giganti del web&#8221;, ora si impegna a non colpire Big tech. Che fine farà la digital tax italiana?</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>
  14. Scandalo Huawei, l’assistente di Martusciello testimonierà in Belgio: ritirato il mandato d’arresto

    Sat, 19 Apr 2025 13:07:24 -0000

    Lucia Luciana Simeone si è presa qualche giorno per riflettere sulla proposta della Procura federale belga. Adesso, come hanno fatto sapere i suoi due avvocati, Antimo Giaccio e Claudio Pollio, ha deciso di accettarla. Così l’assistente dell’eurodeputato di Forza Italia, Fulvio Martusciello, arrestata e poi messa ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sullo scandalo corruzione legato alle […]

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    <p><strong>Lucia <em>Luciana</em> Simeone</strong> si è presa qualche giorno per riflettere sulla proposta della Procura federale belga. Adesso, come hanno fatto sapere i suoi due avvocati, <strong>Antimo Giaccio</strong> e <strong>Claudio Pollio</strong>, ha deciso di accettarla. Così l&#8217;assistente dell&#8217;eurodeputato di Forza Italia, <strong>Fulvio Martusciello</strong>, arrestata e poi messa ai domiciliari nell&#8217;ambito dell&#8217;inchiesta sullo <strong>scandalo corruzione</strong> legato alle presunte mazzette dei <strong>lobbisti Huawei</strong> ad alcuni eurodeputati, si recherà in <strong>Belgio</strong> per collaborare con la giustizia usufruendo della possibilità di viaggiare da persona libera. Il giudice istruttore le aveva infatti proposto di ritirare il mandato d&#8217;arresto che pendeva su di lei.</p> <p>La 48enne è finita in carcere, a <strong>Secondigliano</strong>, lo scorso 20 marzo in esecuzione di un mandato di arresto europeo per i reati di <strong>associazione per delinquere</strong>, corruzione e riciclaggio. Qualche giorno dopo è tornata a casa ai domiciliari concessi dalla Corte di Appello di Napoli. &#8220;Il giudice istruttore belga, &#8211; comunicano adesso i suoi legali &#8211; preso atto della volontà della Simeone di voler fornire ogni chiarimento sulla sua posizione, già peraltro ampiamente illustrata al giudice italiano, nell’ambito della vicenda giudiziaria che l’ha vista coinvolta, ha revocato il mandato di arresto europeo dandole la possibilità di recarsi libera in Belgio&#8221;.</p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/19/scandalo-huawei-assistente-martusciello-revocato-mandato-arresto-belgio/7958978/">Scandalo Huawei, l&#8217;assistente di Martusciello testimonierà in Belgio: ritirato il mandato d&#8217;arresto</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>
  15. Perché alle parole dei bellicisti in conflitto d’interessi affiancherei il bollino di ‘messaggio promozionale’

    Sat, 19 Apr 2025 13:00:55 -0000

    di Angelo Palazzolo Quando Giuseppe Cavo Dragone afferma: “La guerra è entrata nelle nostre case” senza addurre argomentazioni circoscritte e senza appoggiarsi ad alcuna evidenza empirica, ma semplicemente cavalcando l’onda di un sentimento indotto dalle élite politico-economiche europee, io mi preoccupo molto. La mia preoccupazione origina dalla consapevolezza che la maggior parte della popolazione tende […]

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    <p><strong>di Angelo Palazzolo</strong></p> <p>Quando <strong>Giuseppe Cavo Dragone</strong> afferma: &#8220;La guerra è entrata nelle nostre case&#8221; senza addurre argomentazioni circoscritte e senza appoggiarsi ad alcuna evidenza empirica, ma semplicemente cavalcando l’onda di un sentimento indotto dalle élite politico-economiche europee, <strong>io mi preoccupo molto.</strong></p> <p>La mia preoccupazione origina dalla consapevolezza che la maggior parte della popolazione<strong> tende a credere</strong> a quanto affermato da un signore insignito da innumerevoli onorificenze e questo fa sì che una frase ad effetto, basata su congetture deboli e su interessi privati, produca effetti reali. Questo fenomeno – che si può inserire nell’alveo delle <strong>profezie che si autoavverano</strong> – sarà tenuto in considerazione quando si studieranno le cause della terza guerra mondiale.</p> <p>L’ingiustificato allarme di una guerra totale in Europa (e quindi l’allargamento del conflitto russo-ucraino) sta mettendo in piedi tutta una serie di azioni che potrebbero portare effettivamente ad una guerra frontale tra <strong>Russia</strong> ed <strong>Europa</strong>, si consideri il <strong>riarmo</strong> e lo si legga alla luce del “paradosso della sicurezza”.</p> <p>Ma non sono qui a giudicare l’inopportunità delle parole di Cavo Dragone. Sono qui a proporre un modo per arginare gli effetti negativi di comunicazioni pubbliche viziate da interessi privati e a salvaguardare il pubblico <strong>meno attrezzato</strong> da comunicazioni non genuine.</p> <p>Cavo Dragone è stato da poco nominato presidente del Comitato Militare della <strong>Nato</strong>, la Nato è stata costituita in funzione anti-russa, Cavo Dragone ha tutto l’interesse perché si diffonda la <strong>paura</strong> di un’imminente guerra con la Russia, così da poter accrescere l’importanza del suo nuovo ruolo e al contempo rafforzare nell’opinione pubblica la percezione positiva della Nato.</p> <p>Solo una piccola parte di popolazione però ha competenze cognitive tali da poter valutare <strong>criticamente</strong> il discorso di Cavo Dragone: gli storici, gli esperti di politica internazionale, gli esperti in comunicazione e pochi altri. Il comune “uomo della strada” tende ad affidarsi all’autorità dell’ex Capo di Stato Maggiore della difesa italiana, senza dare adeguato peso agli interessi che possono muovere le sue argomentazioni.</p> <p>Per dar forza alle sue parole – che personalmente reputo un misto di retorica bellicista <strong>pericolosa</strong>, parziale e falsa – il generale Cavo Dragone cita <strong>Mark Rutte</strong>, come se questi fosse un osservatore imparziale dei fatti e non il Segretario Generale della Nato: “In visita in Giappone nei giorni scorsi, il Segretario Generale della Nato ha confermato che l&#8217;asse fra Russia, Cina, Corea del Nord e Iran è vivo, vegeto e paurosamente incombente”. Forse dovremmo pretendere che questi Paesi si auto-isolino? Che non dialoghino tra loro? Che rimangano a guardare <strong>immobili</strong> all’Europa che si riarma, agli Stati Uniti che impongono i loro diktat in giro per il mondo? All’Occidente che non condanna un <strong>genocidio</strong> e che in parte lo avalla e lo arma?</p> <p>Analogamente a Cavo Dragone, negli ultimi mesi si susseguono le interviste a <strong>Roberto Cingolani</strong>, spesso presentato come ex ministro della Transizione ecologica (incomprensibile e sciagurata scelta di Grillo), ma Cingolani è soprattutto l’ad di <strong>Leonardo</strong>, la prima industria di difesa, aerospazio e sicurezza in Italia (la seconda in Europa), se chiedete a lui o a Pontecorvo (presidente di Leonardo) come pensano di mantenere la pace, cosa volete che vi rispondano se non: “Si vis pacem, para bellum… occorre riarmarsi!”?</p> <p>In conclusione, io propongo (in modo più provocatorio che realistico) che le comunicazioni di esponenti di organizzazioni, di associazioni o di aziende che sono in conflitto di interesse con il tema trattato siano accompagnate dal bollino<strong> “Messaggio promozionale”</strong>, cosicché i destinatari della comunicazione siano avvisati che il mittente potrebbe essere motivato da ragioni <strong>diverse</strong> da quelle che vuol far credere, alla stregua di quei messaggi inseriti nelle pagine dei quotidiani che hanno solo la parvenza di un articolo giornalistico ma che sono in realtà semplice pubblicità.</p> <h5><em>Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">ilfattoquotidiano.it</a>, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/sostenitori/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno</a>: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e <a href="https://shop.ilfattoquotidiano.it/login/?redirect_to=%2F%3Fsso%3Dbm9uY2U9NWU4ZWY0ZTRkMjQwYjk2ZmQwYjU3MWIwYTQxZGE3MzkmcmV0dXJuX3Nzb191cmw9aHR0cHMlM0ElMkYlMkZmb3J1bS5pbGZhdHRvcXVvdGlkaWFuby5pdCUyRnNlc3Npb24lMkZzc29fbG9naW4%253D%26sig%3D17889f784478a1d9844df9f89adda560c7471b8f99d77346f0b1e16f721ad15b%26bm9uY2U9NWU4ZWY0ZTRkMjQwYjk2ZmQwYjU3MWIwYTQxZGE3MzkmcmV0dXJuX3Nzb191cmw9aHR0cHMlM0ElMkYlMkZmb3J1bS5pbGZhdHRvcXVvdGlkaWFuby5pdCUyRnNlc3Npb24lMkZzc29fbG9naW4%3D%3D17889f784478a1d9844df9f89adda560c7471b8f99d77346f0b1e16f721ad15b" target="_blank" rel="noopener noreferrer">accedere al Forum</a> riservato dove discutere e interagire con la redazione. <a href="https://shop.ilfattoquotidiano.it/abbonati-ora/?product_id=256541&amp;step=2&amp;buy=256541#" target="_blank" rel="noopener noreferrer">Scopri tutti i vantaggi!</a></em></h5> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/19/bellicisti-conflitto-interessi-messaggio-promozionale/7956479/">Perché alle parole dei bellicisti in conflitto d&#8217;interessi affiancherei il bollino di &#8216;messaggio promozionale&#8217;</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>
  16. Omicidio Bellocco, Bellebuono fuggiasco dopo la soffiata a Beretta: “Seguito e ascoltato, non ho più tempo”

    Sat, 19 Apr 2025 12:52:43 -0000

    “Non c’è tempo, ti dico solo questo. O meglio io non ho più tempo”. E’ il 21 settembre 2024 quando Daniel D’Alessandro detto Bellebuono scrive in chat a un numero salvato come “Amico meu”. Diciassette giorni prima, e cioè il 4 settembre, l’ex capo ultras dell’Inter Andrea Beretta ha scannato a coltellate Antonio Bellocco, figlio […]

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    <p>“Non c’è tempo, ti dico solo questo. O meglio io non ho più tempo”. E’ il 21 settembre 2024 quando <strong>Daniel D’Alessandro</strong> detto <strong>Bellebuono</strong> scrive in chat a un numero salvato come &#8220;Amico meu&#8221;. Diciassette giorni prima, e cioè il 4 settembre, <strong>l’ex capo ultras dell’Inter Andrea Beretta</strong> ha scannato a coltellate <strong>Antonio Bellocco</strong>, figlio prediletto della <strong>‘ndrangheta di Rosarno</strong>. Lo ha fatto perché Bellebuono nei giorni precedenti lo aveva avvertito di un piano omicida nei suoi confronti, ordito da Bellocco e da <strong>Marco Ferdico</strong>, ovvero gli ex membri del direttivo della curva Nord, assieme allo stesso Beretta. Il primo ottobre 2024, il giorno dopo il blitz dell’<strong>inchiesta Doppia curva</strong> sugli affari criminali delle curve di Inter e Milan, Bellebuono chiede alla Mobile di essere sentito. E qui con le sue prime inedite dichiarazioni che il Fatto.it è in grado di riportare, racconta del piano pensato per far fuori Beretta.</p> <p>Oggi D’Alessandro si trova in carcere in <strong>Bulgaria</strong> dove è stato arrestato giorni fa perché accusato di aver partecipato <strong>all’omicidio di Vittorio Boiocchi</strong>, ex capo degli ultras nerazzurri, ucciso il 29 ottobre 2022. Quasi due anni dopo, il 4 settembre 2024, Bellocco viene ucciso. In una nota del 15 settembre successivo la squadra Mobile scrive: “La rivelazione di D’Alessandro a Beretta è stata certamente la causa” dell’omicidio di Antonio Bellocco. Tanto che Bellebuono “consapevole” di questo ha intrapreso “<strong>la strada dell’irreperibilità</strong>”. In quei giorni, Marco Ferdico assieme al padre si recano al domicilio di D’Alessandro.</p> <p>Così il 21 settembre Bellebuono scrive ad “Amico meu” e gli chiede un incontro: “Dobbiamo parlare, più urgente di quello che pensi, sono seguito e ascoltano le chiamate sappilo, però ti devo parlare”. Al che “Amico meu” risponde: “Fra non posso uscire con la bambina. Domani in qualche modo vengo, anche perché se vengo adesso mi vedono”. Bellebuono: “Tanto ti vedono comunque credimi (…). <strong>Io non ho più tempo</strong>”. Ha paura Bellebuono. Immagina che la “spiata” a Beretta sia come un taglia nei suoi confronti messa dalla <strong>famiglia Bellocco</strong>. Lo sa anche la squadra Mobile. Tanto che quello stesso 21 settembre scrive in una nota riservata: “Alla luce di quanto emerso dalle intercettazioni è stata data notizia all’autorità giudiziaria che ha richiesto il rintraccio urgente di D’Alessandro la cui incolumità appariva versare in una situazione di criticità crescente, con il contestuale invito dello stesso a recarsi presso questi uffici per un colloquio informale con il <strong>dottor Paolo Storari</strong>”. Bellebuono sarà così rintracciato quello stesso giorno presso <strong>il centro commerciale Carosello a Carugate</strong>. Portato in questura, scrive la Mobile, “gli è stata rappresentata una esposizione a rischio per la sua <strong>incolumità</strong>”. D’Alessandro risponde di non sentirsi in pericolo e rifiuta ogni forma di collaborazione. Prima di riaccompagnarlo a casa, però, gli investigatori della Mobile lo invitano “ad allontanarsi dal luogo di sua abituale dimora e allo stesso tempo gli prospettano una possibile traduzione in una <strong>località protetta</strong> a tale scopo predisposta per l&#8217;indomani mattina”, ma “a fronte di una iniziale accettazione da parte dell&#8217;interessato, l&#8217;indomani lo stesso sul luogo ed all&#8217;ora concordata con personale di questo ufficio, non si è presentato”.</p> <p>Dunque <strong>Bellebuono</strong> sa perfettamente <strong>di essere in pericolo</strong>, ma non si presenta in <strong>Questura</strong> il giorno dopo e inizia a vivere da fuggiasco. Il primo ottobre poi, la sua abitazione viene perquisita. L’attività darà esito negativo. E però sembra proprio quello a convincerlo a chiedere alla polizia di essere sentito lo stesso giorno. Si legge in un’altra nota agli atti dell’inchiesta sull’omicidio di Vittorio Boiocchi: “Al termine della perquisizione, la persona ha richiesto di essere portata in ufficio per fornire indicazioni utili alle odierne investigazioni (…). D’Alessandro ha espresso voler <strong>raccontare spontaneamente</strong>”. Ed ecco allora per la prima volta le parole di colui che ha rischiato (e <strong>forse rischia ancora oggi</strong>) di essere <strong>il terzo morto ammazzato</strong> di questo romanzo criminale.</p> <p>Sono “stato parte integrante di un progetto omicidiario” contro “Andrea Beretta &#8211; inizia così D&#8217;Alessandro &#8211; che avrebbe dovuto essere portato a compimento entro <strong>il 15 settembre 2024</strong>. Al progetto avrebbero preso parte più persone, ciascuna con un compito ben prefissato e con la possibilità che l&#8217;uno non sapesse dell&#8217;altro: tra questi, oltre ad Antonio Bellocco, Marco e Gianfranco Ferdico, un individuo con incarico di sparare a Beretta, <strong>soprannominato Pinna</strong>, un detenuto ammesso al lavoro esterno presso un’officina, un ulteriore individuo, conosciuto con il nickname del profilo instagram, <strong>Ambro Cn69</strong>, con il compito di occuparsi del cambio delle macchine ad esecuzione ultimata”. Aggiunge Bellebuono che “la macchina di Beretta sarebbe stata portata a <strong>Nizza per dissimulare una sua intenzione di scappare all&#8217;estero</strong> essendo questi notoriamente munito di un documento falso”.</p> <p>Entra poi nei dettagli: “Il progetto era stato ideato da Bellocco e dai suoi <strong>fedelissimi, Marco e Gianfranco Ferdico</strong>. Questi ultimi avevano progettato di attirare Beretta in un tranello che consisteva nel convincerlo ad effettuare un recupero crediti presso un non meglio precisato individuo abitante all&#8217;interno di una fantomatica cascina prossima alla <strong>piscina di Cernusco Sul Naviglio</strong>: qui Beretta sarebbe stato stordito con sostanze velenose e narcotizzanti, per poi essere portato in un luogo di campagna, colpirlo con un’ arma da fuoco e sotterrarlo in una buca”. Davanti alla Mobile, quel pomeriggio del primo ottobre 2024, Bellebuono spiega di essere “stato incaricato di<strong> acquistare calce viva</strong> presso il negozio <strong>Leroy Merlin di Carugate</strong>”. Cosa che ha confermato “di aver fatto nel mese di luglio 2024, pagando in contanti”. Secondo le prime dichiarazioni di Bellebuono “il progetto nasceva dai sospetti che Beretta si fosse appropriato indebitamente dei <strong>guadagni della Curva</strong> senza dividerli in parti eguali, fatto questo risalente ad un anno dall&#8217;omicidio Bellocco, esattamente dalla <strong>partita di finale di Coppa dei Campioni di Istanbul</strong> (…). Per l&#8217;esecuzione materiale dell&#8217;omicidio sono stati ultimati” da D’Alessandro e “ da Marco Ferdico <strong>una serie di sopralluoghi nel posto prestabilito</strong>, e ciò per valutarne la fattibilità. Il progetto prevedeva diverse soluzioni, che a partire dalla <strong>metà di luglio 2024</strong> circa iniziarono a prendere più concretezza: in tale periodo, infatti, si tenne un incontro all&#8217;interno del box di Bellocco, dove fu condotto Beretta”. Quella doveva essere la vigilia dell’omicidio e però il giorno successivo “Bellocco subì una perquisizione domiciliare” che ha determinato “un rinvio temporaneo del progetto dell&#8217;omicidio”.</p> <p>Davanti alla Mobile, poi Bellebuono spiega i motivi che lo hanno spinto ad avvertire Beretta. Ecco le sue parole riassunte ancora una volta dalla squadra Mobile nella nota del primo ottobre 2024: “Il delatore che aveva una grande stima di Beretta avendolo, quest&#8217;ultimo, a suo dire, salvato da un precedente progetto omicidiario nei suoi stessi riguardi” legato “a <strong>un debito di droga con calabresi,</strong> decise di sdebitarsi e ricambiare il favore avvisandolo della possibilità che lui morisse in un attentato da un momento all&#8217;altro”. Per questo “pensando di rimanere anche lui nella buca con Beretta a causa della sua <strong>dipendenza dalla cocaina</strong> che lo rendeva un inaffidabile all&#8217;interno del gruppo, ogni volta che aveva delle informazioni nuove, sia che attestassero la prossimità dell&#8217;esecuzione, sia quella del possibile rinvio, nottetempo, si era incontrato con Beretta per avvisarlo, almeno per quattro volte”. Come è noto la sera prima dell’omicidio Bellocco, si è tenuta una partita di calcetto alla quale hanno partecipato diversi protagonisti di questa storia. Presente anche Beretta che, conclude Bellebuono, “si è dimostrato freddo con tutti, molto attento a ciò che faceva e diceva e, soprattutto, si è allontanato dal luogo senza fare la doccia”.</p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/19/omicidio-bellocco-bellebuono-fuggiasco-dopo-la-soffiata-a-beretta-seguito-e-ascoltato-io-non-ho-piu-tempo/7958980/">Omicidio Bellocco, Bellebuono fuggiasco dopo la soffiata a Beretta: &#8220;Seguito e ascoltato, non ho più tempo&#8221;</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>
  17. Porto di Civitavecchia, si indaga su ‘controlli ammorbiditi’ su navi inquinanti: cosa si sa di più?

    Sat, 19 Apr 2025 12:50:50 -0000

    Quali erano i favori e i “controlli ammorbiditi” di cui, secondo la Procura di Genova, si sarebbero resi responsabili anche alcuni ufficiali della Capitaneria di porto di Civitavecchia in cambio di viaggi gratuiti o scontati su traghetti per Sicilia e Sardegna? Dalle notizie pubblicate (Il Fatto Quotidiano) si apprende che, tra l’altro, essi riguarderebbero la […]

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    <p>Quali erano i favori e i <strong>“controlli ammorbiditi”</strong> di cui, secondo la Procura di Genova, si sarebbero resi responsabili anche alcuni ufficiali della Capitaneria di porto di <strong>Civitavecchia</strong> in cambio di viaggi gratuiti o scontati su traghetti per Sicilia e Sardegna? Dalle notizie pubblicate (<a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/04/11/navi-inquinanti-e-biglietti-gratis-alla-capitaneria-onorato-nei-guai/7948704/"><em>Il Fatto Quotidiano</em></a>) si apprende che, tra l’altro, essi riguarderebbero la navigazione di navi e traghetti con motori vecchi, <strong>inquinanti</strong>, fuori norma – in alcuni casi perfino manomessi o alterati.</p> <p>E allora, per chi conosce Civitavecchia, viene spontaneo associare questi fatti con l’annosa vicenda dei <strong>fumi neri</strong> prodotti dai traghetti e dalle tante navi da crociera in sosta nel porto, le quali devono tenere accesi i motori onde avere <strong>energia elettrica</strong> per i servizi di bordo. Con l’aggravante che il porto è all’interno della città e i fumi ricadono sui residenti: secondo i dati ASL-CNR entro 500 metri dal perimetro del porto è associato un<strong> incremento di rischio di mortalità per tumore al polmone</strong> (+31%) e malattie neurologiche (+51%) rispetto ai residenti in altre zone, tanto più &#8211; si aggiunge &#8211; se si considera che vi sono navi da carico e porta-container, traghetti di linea e navi da crociera (anche otto ormeggiate contemporaneamente), tutti con motori sempre accesi a bruciare olio combustibile <strong>per ore e ore</strong>.</p> <p>Proprio per questo, sin dal 2010 la Procura di Civitavecchia aveva dato disposizioni alla Capitaneria di <strong>intensificare</strong> i controlli con facoltà di sequestro della nave “nel caso di emissioni dense, prolungate e <strong>abbondanti</strong>”, procedendo contestualmente alla denuncia per emissioni moleste ed offese alle persone (art. 674 c.p.); sottolineando per iscritto che si tratta di “indagini connesse con la tutela della salute dei cittadini”. Iniziarono, quindi, a fioccare <strong>denunce e diffide</strong> con una sensibile diminuzione dei fumi soprattutto attraverso l’uso di combustibili a basso tenore di zolfo e, in alcuni casi, anche attraverso impianti che puliscono i gas di scarico. In proposito, da ultimo, nel 2024, il comandante della Capitaneria riferiva che nel 2023, su 841 navi giunte nel porto, ne erano state controllate 80, con approfondimenti specifici anche sul tipo di carburante utilizzato, non precisando, tuttavia, quali e quante fossero fuori legge.</p> <p>Adesso, alla luce delle indagini della Procura di Genova, sarebbe importante <strong>avere più dettagli su questi controlli</strong> e sul loro esito fugando qualsiasi sospetto di “controlli ammorbiditi”. Ma, nel contempo, è auspicabile che, dopo anni di immobilismo, vada celermente avanti il cantiere aperto per la <strong>elettrificazione delle banchine</strong> che dovrebbe terminare i lavori per il 29 giugno 2026. E così le navi che attraccheranno in una delle nove banchine opportunamente attrezzate, potranno <strong>spegnere</strong> i motori principali e alimentare i loro complessi sistemi con l’energia elettrica proveniente direttamente dal porto di Civitavecchia.</p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/19/civitavecchia-indagini-controlli-ammorbiditi-inquinamento/7957872/">Porto di Civitavecchia, si indaga su &#8216;controlli ammorbiditi&#8217; su navi inquinanti: cosa si sa di più?</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>
  18. La piena del fiume Po tra la Bassa Piacentina e Cremona, sacchi di sabbia e gonfiabili lungo gli argini – Video

    Sat, 19 Apr 2025 12:40:14 -0000

    Con le golene evacuate e tutti gli accessi al fiume chiusi, eppure punteggiati da qualche curioso disposto a violare le ordinanze dei sindaci e a correre anche qualche rischio pur di godersi lo spettacolo, la piena del Po sta transitando fra la Bassa Piacentina e Cremona, già pronta a scendere tra i comuni rivieraschi del […]

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    <p>Con le golene evacuate e tutti gli accessi al fiume chiusi, eppure punteggiati da qualche curioso disposto a violare le ordinanze dei sindaci e a correre anche qualche rischio pur di godersi lo spettacolo, la <strong>piena del Po</strong> sta transitando fra la <strong>Bassa Piacentina e Cremona</strong>, già pronta a scendere tra i comuni rivieraschi del Cremonese e Casalmaggiore e il Casalasco. Pur non temendo disagi particolari, la crescita leggermente superiore al previsto &#8211; cinque, sei centimetri superiore alle stime &#8211; sta tenendo mobilitati tutti i gruppi di <strong>Protezione Civile</strong>: hanno presidiato gli argini maestri e le alzaie per tutta la notte e sono al lavoro da stamattina per posizionare i sacchi di sabbia e i gonfiabili a protezione delle aree più esposte, a cominciare dagli stessi argini e dalle canottieri del capoluogo, quelle più basse rispetto all’alveo già parzialmente invase dall’acqua. Inevitabile con il livello a 3 metri e 58 centimetri sopra lo zero idrometrico: criticità arancione, quella descritta dall’<strong>Aipo</strong>, a circa 60 centimetri dalla criticità rossa. &#8220;L&#8217;aumento è significativo e da controllare costantemente, ma non dovrebbe causare danni particolari&#8221; il messaggio, prudente ma tranquillizzante, uscito dal tavolo di monitoraggio presieduto in mattinata dal prefetto, <strong>Antonio Giannelli</strong>. Due i potenziali rischi: il deflusso lento e l’enorme quantità di legname e detriti che il fiume sta trasportando a valle, già in molti punti bloccato intorno alle pile dei ponti.</p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/19/piena-fiume-po-piacenza-cremona-sacchi-sabbia-argini-video/7958993/">La piena del fiume Po tra la Bassa Piacentina e Cremona, sacchi di sabbia e gonfiabili lungo gli argini &#8211; Video</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>
  19. Vertice Usa-Iran sul nucleare, spunta Salvini in bermuda e maglietta: “Qui per caso, ero uscito a fare la spesa”

    Sat, 19 Apr 2025 12:06:26 -0000

    Ci sono decine di giornalisti e altrettante telecamere, appostate lungo la strada, per il vertice tra Stati Uniti e Iran sul nucleare, a Roma, quando è spuntato Matteo Salvini in bermuda e maglietta (della Marina militare). Un singolare fuoriprogramma davanti all’ambasciata dell’Oman. Di fronte al cordone di polizia e alla schiera di cronisti il leader […]

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    <p>Ci sono decine di giornalisti e altrettante telecamere, appostate lungo la strada, per <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/04/19/colloqui-roma-nucleare-iran-usa-news-diretta-live-oggi/7958861/" target="_blank" rel="noopener">il vertice tra Stati Uniti e Iran sul nucleare</a>, a Roma, quando è spuntato<strong> Matteo Salvini</strong> in bermuda e maglietta (della Marina militare). Un singolare <strong>fuoriprogramma</strong> davanti all&#8217;ambasciata dell&#8217;Oman. Di fronte al cordone di polizia e alla schiera di cronisti il leader della Lega, con due sacchetti in mano, ha detto: &#8220;Sono qui per caso, ero uscito a fare la spesa&#8221;.</p> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/19/usa-iran-nucleare-roma-salvini-qui-per-caso-spesa-video/7958970/">Vertice Usa-Iran sul nucleare, spunta Salvini in bermuda e maglietta: &#8220;Qui per caso, ero uscito a fare la spesa&#8221;</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>
  20. Alluvione in Piemonte, i danni causati dall’esondazione del fiume Sesia nelle campagne del Vercellese

    Sat, 19 Apr 2025 11:48:07 -0000

    Pesanti danni nelle campagne del vercellese a causa dell’esondazione del fiume Sesia. Qui siamo a Prarolo, a sud est di Vercelli. Le opere irrigue ripristinate dopo l’alluvione del 2020 sono nuovamente state spazzate via dalla piena del fiume. Le immagini dal drone.

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    <div class="description">Pesanti danni nelle campagne del vercellese a causa dell&#8217;esondazione del fiume Sesia. Qui siamo a Prarolo, a sud est di Vercelli. Le opere irrigue ripristinate dopo l&#8217;alluvione del 2020 sono nuovamente state spazzate via dalla piena del fiume. Le immagini dal drone.</div> <p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/19/alluvione-in-piemonte-i-danni-causati-dallesondazione-del-fiume-sesia-nelle-campagne-del-vercellese/7958965/">Alluvione in Piemonte, i danni causati dall&#8217;esondazione del fiume Sesia nelle campagne del Vercellese</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.ilfattoquotidiano.it">Il Fatto Quotidiano</a>.</p>